Chiedere un prestito, di qualunque importo, porta all’obbligo della sua restituzione. A seconda della durata che si è scelta è possibile vedere rimborsi che arrivano anche fino a 120 mesi (10 anni).
Potrebbe a volte accadere, purtroppo, che le proprie condizioni economiche cambino a seconda dell’andamento della vita, magari si perde il lavoro o, se si autonomo, il numero di clienti cali temporaneamente. Questo potrebbe far venire meno la capacità di solvibilità della persona e, di conseguenza, potrebbe far correre il rischio di non poter rimborsare una o più rate. Quali sono le prestiti non pagati conseguenze? Molto dipende dal numero di rate che non si pagano, mentre è indifferente se si tratta di prestiti non pagati alla banca o di prestiti non pagati alle finanziarie.
La prima volta in cui una banca o una finanziaria non riesce ad ottenere il rimborso di una rata, solitamente non accade nulla e la stessa rata viene semplicemente spostata alla fine del finanziamento, che viene dunque allungato di un mese.
Dalla seconda volta in poi, invece, cosa succede? Accade praticamente che si viene segnalati come cattivo pagatore nel registro CRIF, che è il registro di tutte le pratiche di prestiti in Italia, dove vengono riportati i nomi di tutti coloro (anche se non cattivi pagatori) che hanno fatto domanda di un finanziamento.
A seconda della somma, potrebbe arrivare una lettera di pagamento da parte di Equitalia. I debiti non pagati con Equitalia possono invece portare ad una delle procedure di riscossione indicate sul sito ufficiale, come il fermo amministrativo dei veicoli intestati al debitore o l’ipoteca sugli immobili.
I prestiti non pagati vanno in prescrizione? In linea generale diciamo che tutti i debiti vanno pagati, anche se il codice civile stabilisce in 10 anni il limite massimo di validità di un debito, dopodiché esso cade in prescrizione.